Riconoscimento Speciale Creativi d'ogni età
istituito nell'Ambito dei ludi Il Bambino Creativo 2014 in onore del cav. Micio Gian Paolo Proietti e poeta Plinio Spina


tema 2014
“ Il Paradiso. Le molteplici forme e non forme dell'Eden”
Tutti ci abbeveriamo dalla stessa fonte, ognuno si nutre in modo diverso da essa
testo di Danilo Tomassetti

Prologo

Considerazioni su arte e vita 

L'arte e la cultura oggi sono dissociate dalla realtà quotidiana, vivono il loro tempo in un distacco sacerdotale, dove pochi e, sempre meno colti esponenti del mercato, impongono linee guida di ciò che dovrebbe essere invece “luce di verità”.

L'arte è da decenni appannaggio di sacerdoti del danaro e sacerdoti della critica, che dettano modi e stili per la costruzione di oggetti e spazi artistici, pur essendo privi della sua luce ed incapaci di praticarla. “Sacerdoti” che, artatamente, costruiscono“artisti” mediocri o nulli, collocandoli su piedistalli, al di sopra di ogni giudizio comune. “Sacerdoti” che riducono l'arte a semplice materiale, povero ed insignificante di contenuti, utile solo ad agevolare una sorta di scambio tra notorietà dell'oggetto e danaro versato per comprarlo.
L'arte è lontana dagli autentici sacerdoti, quelli che respirano il Museo, la casa delle Muse, oggi profanata dai mercanti nel tempio.
Aspirare, agognare, pensare, conoscere, memorizzare è unico l'anelito della Musa.

L'arca dei folli, nei suoi 22 anni di storia, ha cercato, con il suo piccolo contributo, di tornare al concetto dell'arte, come qualità del saper immaginare, ideare e costruire un'opera artistica.
Manufatto che possa appartenente a tutta la comunità, e che, sia esso complesso o semplice nelle forme o nei significati, possegga una comprensibilità aperta a tutti, tale da non permettere a nessun sacerdote di sostituirsi a quel riconoscimento della verità sotteso in esso.

La struttura mentale è conservativa, pone in primo piano il già conosciuto e sperimentato, copiando modalità avvenute, concetti già dati. Innovare significa conoscere e dimenticare il conosciuto, vivendo l'atto creativo come atto unico ed irripetibile.
L'arte autentica quindi, ha bisogno di studio di stili e maestri ma poi, come una ribellione delle naiadi, essi devono essere stracciati e dimenticati, onde generare altre modalità ed idee fino a quel momento sconosciute.

 

Paradiso. Le molteplici forme e non forme dell'Eden

Etimologia di Paradiso. Il termine Paradiso deriva dal persiano pairidaeza, da cui anche l'ebraico pardeš, attraverso il greco παράδεισος, con il significato primitivo di "giardino recinto", "verziere", "parco"( enc. Treccani). La Bibbia sacra a Cristiani, Ebrei ed Islamici, fu scritta durante la prigionia degli ebrei in Babilonia, città in cui era sita una delle sette meraviglie del mondo: i giardini pensili di Babilonia.
Il termine eden è stato ispirato agli estensori della Bibbia, da quei giardini,  essi immaginarono non potesse esserci un luogo migliore dove potessero abitare i primi uomini se non un paradiso terrestre siffatto, luogo di delizie con abbondanza di acque e piante da frutto.  La storia  del peccato originale  raccontata nella Bibbia, per giustificare la perdita dell'uomo della fiducia divina e di conseguenza di quel luogo paradisiaco, fu illustrata nel capitolo della genesi. Una storia nota a tutti fin da bambini quella di  Adamo che, su sollecitazione di Eva,  violò la disposizione divina di cogliere frutti dall'albero della vita; egli ne colse una  mela, i due sventurati furono cacciati dal paradiso per avere disobbedito all'ordine divino, in una terra avara di frutti ma ricca di dolore e fatica. Nel  medioevo, imputando ad Eva la punizione del peccato originale, uomini di chiesa a lungo discussero se le donne fossero provviste di un'anima, considerandole alla stregua di animali da bastonare se non obbedienti ai voleri degli uomini, generando così, uno stato di una violenza domestica inaudita protetta e giustificata dalla dottrina. 

I luoghi che hanno ispirato l'Eden sono oggi rintracciabili ancora in molti siti del  Mediterraneo, dove si usa piantare aranceti e limonaie, dentro un recinto murario, dove prosperano profumi e frutti,  per difenderle dagli eventi atmosferici.

Il paradiso biblico è sito in qualche angolo della terra, isolato dagli sguardi degli uomini, luogo di delizie, diverso a seconda delle  civiltà e religioni, che si rifecero alla Bibbia. In seguito i

teologi e il divino poeta Dante posero il paradiso al di fuori dei confini della terra, ponendolo nel  cielo.

Il paradiso per alcune civiltà ha connotati molto sensibili, quasi carnali, dove i corpi sono apparenze ma ricomposti nella loro natura.

Particolare interesse suscita la concezione del paradiso della setta dei Catari o Albigesi, che si consideravano buoni uomini cristiani, diffusi in particolare in Francia e nell'Italia del nord, i quali furono sterminati, come eretici, su ordine di Innocenzo III. Il loro paradiso è l'antitesi del mondo della materia. A loro parere, il mondo e il nostro stesso corpo  sono opera di Satana il Rex mundi, contrapposto al Dio dell'amore. Il creato, essendo opera del demonio, di fatto imprigiona la nostra anima nel nostro stesso corpo e nella natura, solo con la morte, se riusciamo a seguire il bene, la nostra anima potrà liberarsi dalle catene materiali permettendoci di  raggiungere un paradiso celeste ed immateriale.

La visione catara pone una particolare riflessione: il paradiso è materiale o immateriale? Se vi è materia dovremmo pensare che essa sia incorruttibile o che comunque vi sia un tempo che non corrompa.

Il tempo è la quarta dimensione, le altre tre, larghezza, altezza, lunghezza, che determinano lo spazio possono essere  percorse in tutte le direzioni a nostro piacimento.

Il tempo è l'unica dimensione, a noi conosciuta, percorribile solo in una direzione; una volta percorso un tratto del tempo, di lui a noi rimane solo il deposito materiale, determinato dalla cronologia: il ricordo e la nostalgia e gli effetti di quella percorrenza.

Il Paradiso immateriale quindi non potrà essere percorso, non lascerà tracce e ricordi della nostra presenza, perché esso dovrebbe essere un non luogo e un non tempo e non avere nessuna dimensione da noi pensabile con la nostra mente prigioniera del pensiero, generato dai nostri dati sensibili che sono approssimativi e diversi da individuo ad individuo.

La Luce Divina.

La luce alla base della nostra visione è soggetta alle leggi della rifrazione e dell'assorbimento da parte della materia. Il che la scompone e dona a noi il colore.

La luce divina non può essere corrotta da leggi fisiche, quindi non si presenta nella forma dell'usuale luce dell'universo, e non obbedisce alle sue leggi.

Il Paradiso sarebbe pensabile solo come essenza di Dio, partecipando alla sua luc, non potrebbe per sua stessa definizione essere visto, udito, odorato e chiaramente, non potrebbe essere presente al tatto.

La luce divina, anche se vi fosse ispessimento della forma, essendo essa espansa nelle tre dimensioni, non creerebbe ombra e quindi sarebbe indistinguibile da quella stessa forma

La fonte della luce,  provenendo da fonte divina, non può avere unica direzione e quindi creare zone d'ombra.

La forma quindi non ha colore, la mancanza di qualsiasi materia, rende la forma insensibile ai sensi

Senza materia, la corruzione dell'essenza divina, non avremmo odore, tatto, sapore, udito e vista.

Il paradiso della luce quindi è un paradiso invisibile e non udibile, quindi un paradiso non pensabile nei nostri termini di materia.

Il paradiso non essendo pensabile ed esprimibile, non può avere forma di un pensiero assoluto o relativo, esso non può appartenere a nessuna cultura e civiltà, religione e filosofia.

Il paradiso quindi autenticamente divino della luce non è da noi esprimibile.

Il paradiso quindi da noi previsto, pensato, auspicato non può essere un assoluto; ogni sua descrizione anche profetica è una tautologia che si limita a spiegare con elementi fisici ciò che è immateriale e quindi non descrivibile con la materia.

L'esperienza di molti uomini e donne usciti dal coma è quella di descrivere un tunnel di luce, che dovevano percorrere. Il che ci induce a pensare alla luce bianca come l'essenza di questo paradiso, ma possiamo arguire che questa straordinaria esperienza di premorte sia pur sempre un passaggio attraverso la nostra fisicità e quindi sia descritta con mezzi fisici.

Attesa del Paradiso o Paradiso Possibile.

Il Paradiso può essere inteso solo come attesa del paradiso, della rivelazione: a noi resta luogo o non luogo inconoscibile non pensabile nella sua realtà,  finché il nostro corpo farà parte della massa e della materia.

L'attesa è da riempire con aspettative o essere attesa operante, cioè attiva anche in vita.

Il Paradiso può divenir il nostro paradiso soggettivo, ciò che a noi fa bene, ciò di cui noi abbiamo idea,un paradiso possibile, ovvero  il nostro paradiso possibile, quello che  convive con la nostra cultura, con l'ambiente in cui viviamo, con l'insegnamento ricevuto e quello da noi cercato come avvicinamento alla verità.

Il paradiso possibile quindi, non potendo avere nessun assoluto, neppure quello dettato dalle scritture sacre o profane, appartiene solo alla mia fede appartiene solo a me, nello stratificarsi in me di informazioni genetiche e culturali, attraverso l'utilizzo degli unici mezzi di comunicazioni a mia disposizione, i quali mai possono prescindere dai sensi.

Il paradiso possibile non può essere scindibile dall'animalità di ognuno.

Il tempo fisico diviene il tempo dell'attesa, del nostro vissuto che subisce  le trasformazioni del corpo e pensieri. Sorge  l' aspettativa della speranza di un Paradiso, al quale non possiamo dare forma fisica, ma nel quale possiamo aspettarci un premio per una vita materiale ricca di eventi anche dolorosi.

La pittura è luce, la scrittura l'ombra sul bianco.

La luce, il bianco, e il suo contrappunto l'ombra,  sono alla base di ogni creatività umana.

Il bianco, nella nostra cultura, come colore simbolico,  incarna il candore, la pudicizia, la verginità, ogni altro colore, che vi si sovrappone, in particolari i colori di sfumature grigie e nere, indicano il lurido, il peccato, l'immondo, il demoniaco.

Il paradiso da me pensato, non essendo altro che un paradiso soggettivo ed auspicato, può essere descritto in ogni modo, con ogni materia e con qualsiasi stile pittorico o di scrittura o musicale.

Il mio paradiso possibile quindi potrebbe anche essere un luogo dove tutti i paradigmi terrestri, filosofici e morali sono rovesciati, un luogo dove la luce divina mi svela verità impensabili, imperscrutabili ed oscure.

 Il paradiso possibile è quindi un luogo  non luogo dove ogni cosa pensata come autentica, vera e giusta può essere  rovesciata.

Il mio paradiso possibile potrebbe poi rivelarmi forme, colori ignoti, capovolgimenti di stili da tutti pensati corretti. Il paradiso possibile mio soggettivo, poi al confronto comunicativo con altri paradisi possibili, potrà mostrarmi similitudini di pensiero e forma, in comune con l'altro fino a quel momento impensabili.

A tutti buon “creare”, con il proprio intimo convincimento, idea o profumo dell'idea di un paradiso  a cui credete, sia esso disegno del divino o regno del rex mundi o solo regno di una natura soggetta a leggi fisiche del caos che generano e distruggono apparenti forme di atomi destinate a morte e scomparsa.

Componete la vostra opera, con la vostra abilità d'arte, usufruendo di ogni Vostra conoscenza tecnica, stilistica, simbolica, appartenente ad ogni epoca. Liberatevi dalla schiavitù della moda, del vintage, dell'antico come catene dell'espressione. Rifuggite dal canone estetico al quale dobbiamo obbedire, attenerci.

L'arte è sovente copia, rifugio dei mediocri, dei grilli parlanti che esprimono solo il loro ego e non un linguaggio di autentica luce di verità.
 

Regolamento

Riconoscimento Speciale Creativi d'ogni età, istituito  nell'Ambito dei ludi Il Bambino Creativo 2014 in onore del cav. Micio Gian Paolo Proietti e poeta Plinio Spina

tema 2014

“ Il Paradiso. Le molteplici forme e non forme dell'Eden”

1) Il tema è aperto ad ogni espressione artistica, le opere presentate verranno catalogate, secondo le affinità o rispondenza, sotto le categorie: pittura, scultura, poesia, racconto, composizione musicale.

2) Il concorso è aperto a ragazzi ed artisti già affermati. La sua finalità è quella di porre un tema comune a giovani ed affermati artisti, in modo da far dialogare linguaggi e visione diverse per età ed esperienza.

A)L'età  minima per partecipare è quella scolastica a partire dal primo anno della secondaria di primo grado.

B) I minorenni dovranno presentare liberatoria dei genitori.

 C) I maggiorenni dovranno riempire modulo di adesione, al momento che i loro lavori saranno selezionati.

3) Il Riconoscimento assoluto è unico a tutte le categorie, ma vi saranno altresì alcuni riconoscimenti minori per categoria ed età.

4) La finalità prioritaria dell'iniziativa è quella di creare un nucleo di opere delle varie discipline, tali da creare legami tra artisti e ragazzi, cercando affinità e possibilità di collaborazione per progetti d'arte comuni.

A) I lavori migliori delle varie discipline verranno selezionati per la realizzazione di una eventi d'arte nella sala dell'Arca dei Folli , come manifestazioni collaterali del Bambino Creativo 2014.

B) Si prevedono inoltre di realizzare mostre, in luoghi diversi, organizzate collettivamente dove ognuno coprirà le spese in misura della propria partecipazione. Ogni mostra sarà regolata poi da uno specifico regolamento.

5) Si possono realizzare fino ad un massimo di 3 lavori per ogni categoria. Ogni artista può partecipare a diverse categorie.

7) Modalità di partecipazione:

A) Le opere possono essere composte con ogni tipo di tecnica, su ogni supporto( massima misura 70x100).
Le sculture non dovranno essere superiori a cm 30 di base massima e 40 di altezza.

B)Le spese di spedizione, in caso di selezione, spettano all'artista.

C)L'organizzazione pur garantendo la massima accortezza nella custodia delle opere, declina ogni responsabilità per eventuali danni o furti. Gli artisti che tengono particolarmente alle loro opere possono fare una polizza assicurativa sui loro quadri.

8)Inviare foto dell'opera, con dimensioni, nome e cognome dell'artista. Se le Opere verranno selezionate sarà fatto obbligo di firmare modulo di iscrizione che verrà fornito dall'associazione.

a) L'invio delle immagini e i testi delle Opere devono pervenire entro e non oltre il 10 Marzo 2013. La prima mostra avverrà nella sala d'Arte L'Arca dei Folli tra il 6 e il 12 Aprile 2014, ad entrambi gli indirizzi mail:
danilotomassetti@arcadeifolli.com  |  grafica@arcadeifolli.com  

Per Informazioni
e-mail:

info@arcadeifolli.com

invio immagini
danilotomassetti@arcadeifolli.com

grafica@arcadeifolli.com

cellulare:

338/7912896

349/0939472

social :

facebook

you tube


siti web  

http://www.arcadeifolli.com/

www.ilbambinocreativo.com

 

homeeventi  | torna in alto